Capire il Linguaggio Del Corpo: Atti Non Verbali Universali

Nelle nostre trattazioni su come capire il linguaggio del corpo valuteremo un arsenale di segnali non volontari, quindi inconsci, e non soggetti a paradigmi culturali. Analizzeremo quei segnali non verbali che tutti gli esseri umani fanno alla stessa maniera. Infatti vedremo come questi derivino dai nostri antenati biologici e siano dunque inseriti dentro di noi in modo dalla nascita.

I segnali non verbali del corpo relativi alla cultura di un popolo non forniscono quelle informazioni sensibili e veritiere che ci siamo prefissati di voler individuare. Infatti di norma sono messaggi logici, fatti per comunicare in modo volontario qualcosa come: fare un ciao con la mano, fare una smorfia legata alla comunicazione circoscritta a un'etnia precisa, fare segnali con le dita (es: dito medio o pollice alzato), ecc

L'utilità della decodifica non verbale dei messaggi culturali non universali a mio avviso lascia il tempo che trova. Serve a capire le culture e le loro interazioni globali ma a niente porterà il leggerli. Un gesto o un segno corporeo culturale invierà messaggi consapevoli e per questo sarà soggetto a maschere, menzogne, manipolazioni potenziali o comunque non servirà affatto a decodificare e interpretare alcunché di utilizzabile.

Quindi capire il linguaggio del corpo valevole per una sola cultura, quindi tutt'altro che universale e recondito, è da paragonare a capire il linguaggio verbale volontario. Dobbiamo ricordare bene questa differenza!

Non trovo di nessuna utilità quei documentari in cui si spiega cosa significa fare le corna per un italiano (traduzione: cornuto!) a differenza delle corna fatte da un americano (traduzione: viva i chicago bulls!). NdA: in America la suddetta squadra sportiva ha adottato l'emblema delle corna fatte con la mano come simbolo raffigurante il toro a cui si riferisce il proprio nome (toro è tradotto “bull” in inglese).

Quindi se qualcuno si domandasse se i segnali che analizziamo siano universali oppure no dovrebbe rispondersi: certo, tutti i segnali che analizzeremo saranno segnali non verbali del corpo universali per tutti, per ogni cultura ed etnia, dagli indiani nativi d'America ai Giapponesi, passando per europei, africani, eschimesi e australiani.

Sono segnali fatti in modo inconscio, quindi non volontario né consapevole (salvo rare eccezioni) e in ogni caso vanno considerati in questi contesti. Soltanto in questo modo potremo verificare il potere del linguaggio inconscio del corpo, ossia: impossibilità di mentire, profonda connessione con i bisogni più importanti della persona, immediatezza ed effettività delle informazioni che possiamo assorbire da questi.

Come ripeto spesso: in questa arte (capire il linguaggio del corpo) sono i dettagli a fare la differenza e dettagli significa seguire le regole di interpretazione non verbale e rimanere solidi, precisi nell'osservare e verificare quanto emesso dal corpo del nostro interlocutore.

Alex Onofri

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